Baggiani e la luce ritrovata dentro una giungla jazz
Escher quintet – As you want
La Repubblica – Fulvio Paloscia – Gennaio 2022
El prestigioso trompetista italiano Franco Baggiani actúa este sábado en Jazz Palasiet
El periodico Mediterraneo – Agosto 2021
Le traiettorie di Franco Baggiani
Appunti sul ‘900
Il Manifesto – Mario Gamba – Appunti sul ‘900 – Giugno 2021
A volte è più difficile accontentare se stessi che una intera orchestra
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
Non smetterò mai di sperimentare
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
Non cercate facili “tributi” perché non li troverete…
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
Il funk degli esordi? – continua Baggiani – Ho suonato e amato quella musica in modo viscerale, è stato bello, ma non riesco a stare fermo..
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
Perché il ‘900? È il secolo che ha visto la maggior concentrazione di nuova musica nella storia dell’uomo: jazz, rock, elettronica, pop, sperimentazione, futurismo… per citare le rivoluzioni più significative…
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
E poi, “fabbriche felici”, bande di paese, città senza cittadini…
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Febbraio 2021
Il jazz non mi abbandona mai!
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Febbraio 2021
…creare tessuti sonori quasi completamente live con due pedaliere ed un multi-effetto non è più semplice che scrivere per ensemble o dirigere un orchestra!
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Febbraio 2021
Suoni, artisti, scorci del secolo breve, che Franco Baggiani rilegge nel nuovo album “Appunti sul ‘900”
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
Che nel tempo ho affiancato a Miles Davis, Parker, Coltrane e tutti i grandi jazzman…
Appunti sul ‘900
Appunti sul ‘900 – Marzo 2021
CRÓNICA DEL CONCIERTO FERNANDO MARCO QUARTET FEAT FRANCO BAGGIANI
Blau Records – Aprile 2019
EMOZIONI MUSICALI intervista a Franco Baggiani
Lungarno70 – Febbraio 2019
FRANCO BAGGIANI OMAGGIA I GRANDI CLASSICI DEL JAZZ IN ‘PRECISO’
Preciso
www.intoscana.it – Novembre 2018
Jazz Bajo las Estrellas’ en las noches de El Palasiet
www.nomepierdoniuna.net – Agosto 2018
FRANCO BAGGIANI & FERNANDO MARCO QUARTET
benicassimcultura.es – Giugno 2017
Jazz Bajo las Estrellas en el Palasiet con Franco Baggiani
www.guiatcastellon.com – Agosto 2017
Sperimentale ma anche di ascolto diretto, non cerebrale e neppure ammiccante all’ambient, Mechanical Vision è un disco con una propria personalità, ben riuscito e interessante.
Mechanical Visions
Neri Pollastri – All About Jazz – Novembre 2017
Un musicista classicamente radicale, solista di tromba, ma all’occorrenza virtuoso di live electronics. Esce il suo nuovo lavoro «Mechanical Visions»
Mechanical Visions
Mario Gamba – Il Manifesto – Settembre 2017
I clangori elettrici amplificano, esasperano, e a volte, distorcono gli slanci dei due strumenti. È musica libera suonata da due musicisti privi di remore e avvezzi anche al rumore
Mechanical Visions
Flavio Caprera – Jazz Conventional – Settembre 2017
Fra scrittura e libera improvvisazione
Articolo
L’isola della musica italiana – ALBERTO BAZZURRO
Baggiani, más amigo de la musicalidad y del lenguaje que de las estridencias y el efectismo, siguió la senda de su gurú Miles Davis y mantuvo una solidez y coherencia sólo truncada por el accidente de la caída de la sordina de su trompeta…
Benicassim Jazz Festival
Majazzine Giugno 2017
El trompetista italiano Franco Baggiani & Fernando Marco cierran el primer Benicàssim Jazz
Benicassim Jazz Festival
Manolo Bosch – Giugno 2017
Baggiani i Marco, ‘cool Jazz’ amb un marcat accent mediterranei
Benicassim Jazz Festival
Eric Gras – Giugno 2017
la creazione di un ambiente sonoro sempre più attento al suono è la madre lingua delle impostazioni seguite
Mechanical Visions
Ettore Garzia – Percorsi Musicali – Maggio 2017
Jazz e innovazione più forti del tempo, Baggiani ha la sua Mechanical Visions
Mechanical Visions
Giovanni Ballerini – Il Corriere di Firenze – Aprile 2017
Mechanical Visions è la nuova creatura discografica scaturita dall’onnivora e illuminata mente del trombettista e compositore Franco Baggiani…
Mechanical Visions
Stefano Dentice – Strumenti e musica – Aprile 2017
Che altro dire, se non che è un gran bel disco che merita di essere conosciuto anche fuori confine!
Mechanical Visions
Vittorio – Music Zoom – Marzo 2017
L’album di Franco Baggiani & Pulse “Smooth” √® terzo in classifica jazz alle radio francesi, ma non solo
Smooth
Ezio Alessio Gensini – Reset Italia – Ottobre 2010
Un jazz che non è solo free, ma a suo modo un po’ punk, almeno agli occhi di certi esponenti
Divergent Directions
Gustavo Tagliaferri – Just Kids Magazine – Febbraio 2017
El jazz de Franco Baggiani Quartet inunda la noche de El Palasiet
GUITACASTELLON.COM
Guiat – Settembre 2016
No supone ningún esfuerzo entablar conversación con Franco, es una persona llana, simpática, amable, uno más en cualquier tipo de charla, que además habla perfectamente español, porque lo estudia y lo practica. Culto y curioso por cuanto le rodea, no desaprovecha la ocasión para interesarse por la cultura de nuestro país, no sólo gastronómica, que también, pero incluso nuestra historia, nuestro arte, nuestra actualidad, etc.
CHARLANDO CON FRANCO BAGGIANI
Majazzine – 01 Settembre 2016
El concierto comenzó con Recuerdos de la Alhambra, con un toque muy Cool en el que rompió el hielo el magnífico trompetista Franco Baggiani quien marcó el rumbo y al que siguieron el resto de solistas con la misma sintonía estilística
CONCIERTO DEL FERNANDO MARCO SEXTET/span>
Majazzine – 21 Agosto 2016
Nella splendida corte interna Franco Baggiani insieme al nuovo Rag Quartet ha offerto un saggio della sua sensibilità musicale accompagnato da ottimi musicisti.
Franco Baggiani Rag Quartet Live@Museo Chini
Radiomugello.it – 30 Luglio 2016
…un quintetto che si muove su coordinate…a tratti labirintiche
Divergent Directions
Jazz it – Luglio 2016
È quasi uno studiarsi reciproco…una ritmica nervosa e inquieta, molto efficace
Divergent Directions
g.fe. – Il Manifesto 3 Maggio 2016
…uno sguardo in una pozzanghera che riflette l’immagine distorta del proprio volto
Divergent Directions
Antonio Ciarletta – Blow Up Aprile 2016
Le suggestioni arrivano da direzioni diverse e, appunto, verso diverse direzioni lasciano divergere la musica…
Divergent Directions
Lorenzo Mei – Wall Street international
Read new article
Vilaweb – Castellò
…On the one hand we have the creations that have a firm and solid foundation inside jazz, staying that way throughout.
Memories of Always
Progressor.net – OMB=Olav M Bjornsen
…Una testimonianza “nuda e cruda”, senza interventi successivi se non dei tagli precisi decisi dallo stesso Baggiani, di quella session in studio in cui le prime note di Ida Y Vuelta, che da subito anticipano l’aria che tira, fino ai quasi dieci minuti del Requiem di chiusura, hanno preso vita.
Divergent Directions
Jessica Testa – JamTv
Un disco di caratura internazionale che, nella sua complessità, risulta gradevole anche a chi non è avvezzo a queste sonorità…
Divergent Directions
Fortunato Mannino – Sound36
Un intrigante artwork di copertina vagamente “noir” è la legittima porta di accesso all’articolata e introspettiva cupezza che ammanta i quasi sessantuno minuti di Divergent Directions, incisi in presa diretta, senza nessun intervento in sala di registrazione, in seguito sono stati effettuati dei “cut” selettivi da Baggiani, sui cento minuti di registrazione complessivi, estrapolandone il contenuto presente nel compact.
Divergent Directions
Luciano De Crescenzo – Frastuoni
Le note funky sono solo un espediente defaticante, una momentanea distrazione, per poi ripiombare ne Il Labirinto di suoni architettato da un cultore che fa della libertà la massima espressione musicale.
Divergent Directions
Flavio Caprera – Jazz Convention
…Divergent direction e’ un proposta coragiosa e di notevole spessore
Divergent Directions
Enrico Ramunni – Rockerilla
Un approccio serio ma divertente, aperto alle commistioni ma non alla svendita, un qualcosa che sta tornando, forse per reazione ad un certo jazz un po’ ammorbante che la fa da padrone nel nuovo millennio.
Divergent Directions
Magazzino Jazz
En man som definitivt träder över currylinjerna och då och då stampar till dem.
Divergent Directions
Stigsson – Jan-Erik Zandersson
Read the interview on La Nazione
Divergent Directions
La Nazione
“Divergent Directions” è album assai complesso sotto l’aspetto armonico e improvvisativo, che indubitabilmente non impigrisce la mente.
Divergent Directions
Stefano Dentice – SOUNDCONTEST – Dicembre 2015
…Sono grida e sussurri, che animano la giungla metropolitana che alberga in composizioni vive, vibranti, che scorrono fluide ma solide all’interno di un tessuto musicale che si concentra su labirinti sonori in cui perdersi consciamente.
Un disco per chi vuole fuggire, per chi non ha paura di lasciarsi andare alla sperimentazione della vita su di sé e sugli altri…
Divergent Directions
ALex – THE BACK IN BLACK – Novembre 2015
Read the interview on FATTI ITALIANI NETWORK
Divergent Directions
Fatti Italiani
Franco Baggiani e il suo nuovo quintetto reinventa un jazz di frontiera in cui emergono le influenze dell’autore, dal free alla musica seriale del Novecento. Brani lunghi e fitti in cui il reticolo strumentale lascia spazio ad ampie porzioni di improvvisazione in una testimonianza “nuda e cruda”, senza interventi successivi.
Divergent Directions
Sara Sechi – Visioni sonore – Ottobre 2015
L’album… riporta alla mente i percorsi notturni di un’America lontana, nel tempo e nella distanza sociale, in quegli anni in cui il funk si muoveva agile e scattante sulle sonorità più disparate…
Memories of Always
ALex – BackinBlack – Giugno 2015
le composizioni di Baggiani… si muovono in uno spazio libero, fatto sì di vibrazioni elettroacustiche e scatti di furore, che alla fine vede predominare una fusion composta, meditativa e stratificata…
Memories of Always
CLAUDIO BONOMI – All About Jazz – Maggio 2015
Prendetemi sulla parola quando affermo che questo disco è una bellissima sorpresa; anche se parlare di Franco Baggiani in termini di sorpresa, fa abbastanza strano. Anzi, molto strano. Il trombettista toscano è uno che da anni suona tra l’ Italia e l’ estero. Baggiani conta collaborazioni illustri con moltissimi musicisti della scena jazz e non solo; parlo di Steve Lacy, Micheal Moore, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, Stefano Cocco Cantini, Pippo Matino, Enzo Pietropaoli, Riccardo Fassi, Antonello Salis, Luigi Cinque, Paolo Favati, etc. Musicista elegante e attento alle nuove evoluzioni del jazz, nel ’98 fonda una propria etichetta, la SOUND records, e nel 2008 crea anche la Ricutino Edizioni Musicali. Produce numerosi album, dirige big band, collabora con svariate formazioni, partecipa a festival, scrive colonne sonore. Insomma, non è uno che ama starsene con le mani in mano (consiglio vivamente di consultare il suo sito per avere un’ idea più completa). “Memories Of Always” è il suo nuovo album. E permettetemi di dirlo: che album! A pochi mesi dall’ ultimo “My Way Trough the Jungle”, il trombettista italiano plasma quello che si presenta come un lavoro dall’ andamento ritmico coinvolgente e ossessivo. Ben due percussionisti (Fabio Ferrini e Alessandro Criscino) e un batterista (Alberto Rosadini) contribuiscono a questo flusso multicolore inarrestabile. Ci sono poi: Adriano Arena alla chitarra elettrica, Lorenzo Forti al basso, Giacomo Downie al sax a disegnare traiettorie incantate. Ma è la tromba di Baggiani a proiettarci nella dimensione onirica di una musica la cui atmosfera sembra a tratti ripercorrere i sentieri del Miles Davis più elettrico. Ma non solo: anche le influenze di Ornette Coleman e Sun Ra si fanno sentire. Arrivano così una serie di composizioni brillanti e imprevedibili: dal groove dell’ iniziale Ob-session alla febbrile Ghebus Suite; dall’ incedere sognante di The Sieve Smells Bad Today alla prorompente Black Satin (Miles Davis). Difficile trovarci qualcosa fuori posto; penso al tepore di A Series Of Coincidence, al crescendo ritmico di Etnop The Chinese, all’ energia concentrica di Simple And Invisible. “Memories Of Always” è un disco compatto, profondo, abbagliante; un continuo sussulto di improvvisazioni tra funky, afro e jazz. I sette musicisti mettono in piedi un album ricamato su tessuti di seta; un lavoro complesso e riuscito in ogni passaggio. Il tutto registrato in presa diretta. Sul lato posteriore del disco è riportata la durata: 69 minuti e 18 secondi. Fidatevi, perché sono tutti di altissimo livello.
Memories of Always
Il Rifugio – Less words and more music – Dicembre 2014
“…“Memories of Always” è un disco vitale e colmo di musicalità, ma soprattutto è un esempio di come in Italia ci sia una scena jazz sorprendentemente viva e diversificata, tutta da scoprire per il grande pubblico.”
Memories of Always
Ri.DR – JAZZ COLOURS – Aprile 2015
“…Baggiani opera nel segno di Miles Davis, in un suono che si pone come punto di raccordo tra la classicità di “Kind of Blue” e le vertigini funk del periodo elettrico”
Memories of Always
Antonio Ciarletta – Blow Up – Marzo 2015
“I ricordi affiorano impetuosi dalle performance dei settetto…C’è carne ed anima…”
Memories of Always
Gaetano Menna – Campi Sonori – Marzo 2015
“Sono suoni incandescenti ben suonati, per orecchie allenate a una musica che viaggia in direzioni diverse…”
Memories of Always
Gaeta – Musica Jazz – Marzo 2015
“Prendetemi sulla parola quando affermo che questo disco è una bellissima sorpresa; anche se parlare di Franco Baggiani in termini di sorpresa, fa abbastanza strano. Anzi, molto strano…”
Memories of Always
Michele Passavanti – Mondoradio – Marzo 2015
“…una Grafia di suoni ribelli dedicati alla libertà di agire e reagire di fronte ad una concezione riduttiva del jazz come semplice musica di forza e suono di rivincita.”
Memories of Always
4Arts – Marzo 2015
“Itinerario musicale dalle connotazioni suggestive ed intriganti; avvolgente, seducente, appassionato amarcord sonoro che non posso fare a meno di consigliare a chi predilige gli ascolti di qualità.”
Memories of Always
Frastuoni – Luciano De Crescenzo – Marzo 2015
“La colta iridescenza compositiva e stilistica dell’eclettico trombettista e compositore Franco Baggiani rappresenta il filo conduttore di Memories Of Always”, la sua nuova fatica discografica.”
Memories of Always
Extra Music Magazine – Stefano Dentice – Marzo 2015
“In “Memories of Always”…Baggiani, pur facendo proprie alcune scelte compositive e omaggiando il grande maestro (affatto scontata la rilettura di Black Satin), non sembra voler rimanere schiacciato da una presenza così imponente.”
Memories of Always
Distorsioni.net – Aldo De Sanctis – Febbraio 2015
“Difficile trovare artisti veri in un mondo dove tutto ruota intorno al denaro facile e poco nell` autenticità di chi mette al primo posto, per necessità e virtù, le proprie esigenze artistiche… Non c` è una traccia sotto tono tra le sette di questo nuovo progetto, una suggestiva ipnosi tribale con un crescendo di suoni improvvisati e organizzati che colpiscono al cuore senza scampo. Gran disco.”
Memories of Always
Mescalina.it – Fausto Gori – Dicembre 2014
“Baggiani colpisce subito al cuore con due lunghe tracce di stampo funk-jazz dai ritmi circolari… Molto Coinvolgente”
Memories of Always
Rockerilla – Enrico Ramunni – Dicembre 2014
“Baggiani ci conduce in territori che partendo dal jazz coniugano il groove del funk con la potenza del rock. Questo vulcanico ensemble spaziando dall’improvvisazione totale e alla musica colta ci regala circa settanta minuti di suoni ribollenti e vorticosi…”
Memories of Always
BlogFoolk – Salvatore Esposito – Dicembre 2014
“Un album variegato e interessante che non si rivolge al facile ascolto ma che può al tempo stesso interessare vari appassionati oltre al jazz.”
Memories of Always
La Nazione – Michele Manzotti – Dicembre 2014
“Memories Of Always è un lavoro che arricchisce il progetto di Baggiani nella connessione tra diversi linguaggi e rilancia il cammino di un artista produttivo e sempre sorprendente.”
Memories of Always
All About Jazz –Ottobre 2014
“Nella sua nuova fatica Baggiani condensa i tratti distintivi delle sue recenti esplorazioni”
Franco Baggiani and Florence Art Orchestra The Dead City
Enzo Boddi Musica Jazz – Giugno 2013
“Fondatore di un etichetta e di una scuola di jazz, il trombettista fiorentino Franco Baggiani è sicuramente un esploratore che guarda alla tradizione per andare oltre e sperimentare incontri imprevisti tra culture e sonorità diverse. “Santur” è un disco d’atmosfera, sapienziale e misterico ( si ascolti “Indian dreams”), ricco di suoni sordi, mantrici, onirici, che parlano di viaggi, di locomotive e di deserti, di transiti, di paesaggi e di passaggi, a metà strada tra cornamusa, suite western e Siddharta.”
Franco Baggiani“Santur” (Sound, 2012) – ROMA IN JAZZ-A cura di Stefano Cazzato
“Franco Baggiani l’anima nera della tromba… La sua produzione conferma un ampio spettro di vedute come attesta quest’ultimo suo lavoro Think. Tributo all’Art Ensemble of Chicago”
Enzo Boddi – Jazz colours – Ottobre 2008
“Un salto indietro nel tempo per rivivere una delle esperienze più provocatorie, rivoluzionare e creative mai emerse nel Jazz. Questo lo spirito alla base di Think, il nuovo album di Franco Baggiani”
All About Jazz – 27 Giugno 2008
“Franco is an Italian jazz trumpeter and on this CD he collaborates with Madhava Das to create a unique mixture of electronic music mixed with world and jazz. The beginning of the CD begins very much like Shpongle, with uptempo techno beats, a lot of Indian music influence and some really cool and experimental trumpet or flugelhorn playing by Franco. Great stuff…”
Reviewed by Scott Heller – Aural innovation #37 (USA) september 2007
“World Two La Piccola e coraggiosa etichetta Soundrecords aggiunge un interessante capitolo al proprio catalogo. In questo album Baggiani si inserisce nitidamente dimostrando nitidezza e scioltezza di fraseggio”
Enzo Boddi Musica Jazz – Maggio 2004
“Vicino agli echi psichedelici del capolavoro Mu, palpabili richiami alla world music, deciso uso dell’elettronica, L’album si snoda attraverso un fiume di emozioni” World Tour”
Jazz Magazine n°17 – Aprile 2004
“Tattoo. With all the artists who are successfully working electronics into jazz, most notably Dave Douglas, Kurt Rosenwinkel and Craig Taborn, Baggiani’s work comes across as pedestrian; naïve, but not in a charming fashion. Tracks like “After the Jazz,” which starts with an atmospheric sitar sample and tabla loop, quickly degenerates into a stock-in- trade techno rhythm.”
All About Jazz (USA) By JOHN KELMAN, Published: March 24, 2004
“Urbanfunk sembra aver trovato un’identità compiuta grazie allo sforzo di Baggiani. I Sound si è evoluto verso una complessità ritmico-armonica individuabile nella ricerca condotta da Steve Coleman”
EB Musica Jazz – Agosto Settembre 2003
“Un interessante intreccio tra tradizione afro asiatica e Jazz. Tattoo è l’ennesimo progetto del poliedrico Franco Baggiani che osa anche oltre Saint Germain”
Rockerilla 12 Dicembre 2000
“Un trombettista che è a giusto merito in cattedra: W Tex radicato negli stilemi del Jazz Contemporaneo in cui si evidenzia la bravura dei solisti”
GianMario Maletto Musica Jazz – Luglio 2000
“Il Jazz elettrico di Franco Baggiani rende omaggio a Tex Willer”
L’Unità – 24 Gennaio 2000
“Il Chorus Quintet del trombettista Franco Baggiani da alla luce questo ottimo album calligrafico e gradevole che ricalca fedelmente le modalità stilistiche Bluenote”
Maurizio Franco Musica Jazz – Novembre 1999
“Il Chorus Quintet ci regala un album ricco di groove e di feeling”
Giordano Selini Jazz In – Giugno 1999
“Il Chorus Quintet al Festival del Jazz con ritmi istintivi e Jazz Primordiale”
Il Giornale – 12 Marzo 1999
“Live at the blue velvet, ci propone un album l’hard bop è screziato di Funky con atmosfere a volte pirotecniche e a volte suggestive”
Musica Jazz – Aprile 1998
“Urbanfunk, Jazz e Funk al veleno, ironia ritmo travolgente, le radici della musica nera”
Giovanni Ballerini La Nazione – 13 Marzo 1998
“Dynamics, megashow multimediale. Il nuovo gruppo dell’eclettico trombettista offre al teatro Puccini un fantastico concerto di confine”
Giovanni Ballerini La Nazione – 19 Gennaio 1997